Sulle PIUME

“Ogni giovedì lui è sempre allo stesso posto”, e il sipario si apre con lo sguardo verso un soleggiato parcheggio di periferia. Ad uno ad uno diversi autisti arrivano sotto lo sguardo sornione del protagonista, tentando invano di adattare la propria auto ad uno spazio ben definito, contenuto da due strisce bianche dentro precisi confini. Ma il mondo interno non può racchiudersi cosi semplicemente, ed ecco che i vari disagi, le varie sofferenze esplodono fuori da questi spazi definiti: è il caos. La signora misura i centimetri che la separano dalle sue dolorose /ossessioni/, costretta a condividere lo spazio con il bel giovanotto dall’aria /dipendente/. La ragazza sulla sedia a rotelle, deve fare i conti con chi, nascondendosi dietro occhiali scuri, le regole è abituato a farsele da solo ed a pretendere che gli altri le rispettino. Già da lontano grande, lucida e nera la macchina del /narcisista/ si preannuncia come invadente dello spazio altrui, creando ansia in chi è abituato a difendere il proprio spazio interno coprendosi con tute, guanti, calzari e mascherine. Ma il protagonista, grazie al suo lungo percorso riabilitativo, è stato alla fine in grado di mostrare alla giovanissima figlia la sua alternativa: per uscire dall’ ingorgo del corpo, è stato necessario prima affrontare l’ingorgo dell’anima; e così lui all’auto ha preferito la bicicletta. Attraverso questa scelta è potuto ripartire e restare in equilibrio su agili piume e, seguendo il suo esempio, offre a tutti la possibilità di partecipare al ballo liberatorio.

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